mercoledì 14 maggio 2008

Dante, l'universo, La Divina Commedia

(Tolomeo - Alessandria d'Egitto; 100-175 d. C.)
Il viaggio di Dante
si svolge in quell’universo tolemaico
che considera la Terra come centro immobile,
intorno al quale ruotano astri e pianeti e che,
nella sua armoniosa struttura,
testimonia la perfezione
del Divino Creatore.
La filosofia aristotelica, cui si rifaceva la cosmologia tolemaica, si era tramandata fino al Medioevo. Si pensava che i corpi celesti, stelle comprese, fossero incastonati su sfere concentriche (dette anche cieli) alla Terra disposte nel seguente ordine: sfera della Luna, di Mercurio, di Venere, del Sole, di Marte, Giove, Saturno e quello delle stelle fisse; l'ultimo secondo Aristotele per il quale l'universo era finito. Tolomeo aggiunse alle otto sfere aristoteliche una nona: la sfera cristallina o "Primum Mobile".
Le dottrine astronomiche cristiane oltre il Primo Mobile pongono l'Empireo, la dimora di Dio, l'unico vero cielo fisso che imprime movimento a tutti gli altri.
Questa era la conoscenza cosmologica di cui Dante disponeva.